Ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti casa-università che caratterizzano la vita degli studenti, dando anche una svolta innovativa nel concetto di trasporto. Questo uno degli obiettivi che l’Università di Catania si impone di raggiungere grazie all’applicazione ‘Moovle’, il cui progetto è stato illustrato da Giuseppe Inturri, ordinario di Trasporti presso l’ateneo etneo, nel corso del convegno ‘S3 Campus, la sfida Green delle Università di Catania e Palermo tra innovazione e sostenibilità sostenuta dalla Regione Siciliana’.
L’applicazione Moovle dell’Università di Catania
Inturri ha illustrato l’esperienza di ricerca di una nuova mobilità da parte dell’Università di Catania attraverso lo sviluppo di ‘Moovle’. L’idea di base è quella di una digitalizzazione che rappresenti anche una opportunità per raggiungere la sostenibilità dei trasporti.
I numeri dell’Università di Catania
“Vogliamo realizzare un unico strumento che integri le diverse modalità di trasporto sotto a un accesso unico al servizio”, ha spiegato Inturri che poi ha snocciolato i numeri dell’ateneo catanese: 40mila studenti che danno vita a 14 milioni di spostamenti annui, con una produzione di circa seimila tonnellate di CO2. “Il nostro obiettivo è ridurre questo impatto”, ha evidenziato Inturri nel suo intervento al convegno S3 Campus. Il docente ha poi illustrato i vari passaggi che vengono compiuti dagli esperti di mobilità dell’Università di Catania che hanno come obiettivo finale la riduzione dell’utilizzo del mezzo privato da parte degli studenti.
La mobilità all’Università di Catania
“Studiamo le abitudini della mobilità e come queste si distribuiscono tra le varie opportunità di trasporto – ha illustrato il docente dell’ateneo catanese -, misurando anche il cosiddetto ‘share modale’ (la percentuale di spostamenti con un certo tipo di mezzo di trasporto, ndr)”. Tutto questo tenendo come stella polare “la percentuale di mobilità sostenibile” figlia della unione tra spostamenti ciclopedonali e trasporto pubblico.
Inturri ha quindi passato in rassegna le varie iniziative messe in campo dall’Università di Catania per scoraggiare l’uso del mezzo privato tra gli studenti: in primis l’abbonamento gratuito ai mezzi pubblici, poi la realizzazione di un vero e proprio ‘Piano degli spostamenti’ da effettuare per raggiungere ognuna delle sedi universitarie della città: per ogni sede vengono fotografate le opportunità di trasporto.
Inturri: “Guardiamo al trasporto intelligente”
All’orizzonte c’è poi l’utilizzo delle informazioni che viaggiano grazie a internet per rivoluzionare il tema del trasporto. “Nel futuro vediamo il trasporto intelligente, perché avere una informazione sui tempi di transito di un mezzo determina un miglioramento del sistema”.
Un nuovo modo di concepire la mobilità
Da qui il principio che sta alla base di ‘Moovle’: “La sfida di oggi è quella di avere un integratore di servizi attraverso un’unica applicazione digitale – ha continuato Inturri -. Non più la polarizzazione tra uso del mezzo privato e uso del trasporto pubblico ma un servizio cucito, con percorso e orario, sulla base delle richieste degli utenti. Una offerta che cerca di catturare la domanda”.
Un nuovo modo di concepire la mobilità che viene sperimentato sulla comunità studentesca di Unict e che si basa su “una piattaforma che diventa una sorta di ‘orchestratore’ di servizi – ha concluso Inturri – che attingono a diversi tipi di dati
0 commenti